giovedì 8 novembre 2012

Diabete: si studia per ottenere insulina intelligente e molecola spazza-zuccheri

La terapia insulinica rappresenta un'arma a doppio taglio, soprattutto nella notte quando c'è il pericolo di incorrere in ipoglicemia perchè l'insulina funziona ''troppo''. L'ideale sarebbe una molecola capace di autoregolarsi. In pochi anni quest'idea potrebbe diventare realtà: messa a punto dalla SmartCells (da poco acquisita dalla Merck), è capace di 'sentire' la quantità di zucchero nel sangue e di regolarla di conseguenza, senza sbalzi eccessivi che possono provocare ipoglicemia.

Secondo Carlo Bruno Giorda, Presidente dell'Associazione Medici Diabetologi, la vera novità per i pazienti diabetici arriverà molto prima dalla Novo Nordisk e si chiama Degludec, un genere di insulina lenta che dovrebbe ridurre il rischio di ipoglicemie notturne: ''Avrà una copertura di quarantotto ore. Non significa che non si utilizzerà più l'insulina rapida ai pasti, ma fornirà una stabilità maggiore rispetto alle insuline attuali''.


Oltre questa novità, parliamo anche di Empagliflozin, nata dall'alleanza fra Boehringer Ingelheim ed Ely Lilly. Si tratta di una molecola che abbassa la glicemia aumentando l'eliminazione dello zucchero con le urine, indipendentemente dall'insulina.

Empagliflozin agisce sul rene dove impedisce al glucosio di essere riassorbito e rientrare in circolo. Gli studi su quindicimila pazienti, trattati fino a novanta settimane, hanno dimostrato che questa molecola riduce l'emoglobina glicata (un importante indice glicemico), la glicemia a digiuno e il peso in adulti affetti da diabete di tipo 2.

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