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giovedì 1 dicembre 2016

In G. Bretagna puniti obesi e fumatori: in coda nella lista per le operazioni


Dal mese di gennaio, in parte del Regno Unito, essere obesi e/o fumatori vorrà dire anche dover aspettare di più per sottoporsi a un intervento chirurgico non urgente, dalla protesi all’anca o al ginocchio, fino ad altre operazioni non salvavita. A deciderlo è stata una direttiva emessa dall’azienda sanitaria locale di Vale of York, regione nel nord dell’Inghilterra. A settembre, c'era stato già il primo annuncio di voler allungare la lista d’attesa per i pazienti con problemi di salute era stato accolto da un coro di proteste e quindi sospeso dal Servizio sanitario nazionale. Una pausa di riflessione per i funzionari del Ministero, che però dopo due mesi, e probabilmente qualche conteggio in più, nelle scorse ore hanno dato il via libera all’iniziativa. Benché venga presentato come una formula per spingere i pazienti a prendersi cura della propria salute, il progetto sembra come una scorciatoia per risparmiare sul bilancio traballante del Servizio sanitario nazionale, rimandando il più possibile gli interventi su candidati meno in forma, che date le loro condizioni potrebbero richiedere maggiori spese per il recupero e l’assistenza. 


Le persone che detengono un indice di massa corporea (Bmi) di almeno 30 saranno invitate a dimagrire del 10 per cento oppure verranno penalizzate con un ritardo di dodici mesi nelle liste d’attesa per gli interventi chirurgici di tipo facoltativo. Analoga la misura definita per i fumatori accaniti, che dovranno abbandonare le sigarette per due mesi per aver accesso ai reparti di chirurgia e se non saranno in grado di farlo vedranno il loro nome messo in fondo alla lista.


I responsabili medici del distretto di Vale of York hanno reagito a queste proteste sottolineando che non si tratta di un divieto ad ampio raggio e che ogni singolo caso verrà valutato prima di assumere delle decisioni. Intanto però sono stati definiti a tavolino i livelli di peso inaccettabili e i tempi per abbandonare il vizio del fumoI responsabili medici del distretto di Vale of York hanno reagito a queste proteste sottolineando che non si tratta di un divieto ad ampio raggio e che ogni singolo caso verrà valutato prima di assumere delle decisioni. Intanto però sono stati definiti a tavolino i livelli di peso inaccettabili e i tempi per abbandonare il vizio del fumo.

fonte: http://www.corriere.it/salute/16_novembre_30/obesi-fumatori-gb-finiranno-coda-liste-le-operazioni-b0f3f350-b6f0-11e6-aef2-f5f620941d44.shtml

lunedì 29 ottobre 2012

Cani e gatti obesi in aumento: allarme lanciato dagli Usa

La notizia è assolutamente inquietante, se si dà un'occhiata alle cifre riportate nella quinta ricerca annuale promossa dalla Association for Pet Obesity Prevention (APOP): il 53 per cento dei cani e il 55 per cento dei gatti americani è in sovrappeso. Un’epidemia in continua espansione, considerando che nel 2010 le cifre si aggiravano intorno al 21 per cento. A conti fatti, l’obesità negli Usa è arrivata a colpire più di 88 milioni di animali domestici. Il vero pericolo, più che nelle pance degli amici pelosi, sta però negli occhi dei loro padroni. Secondo il parere del dottor Ernie Ward, fondatore dell’associazione: «Il 22% dei proprietari di cani e il 15% dei proprietari di gatti obesi ritengono che il peso del loro animale sia nella norma.

Una tendenza che non tiene conto dei diretti interessati: l'elenco delle patologie correlate al sovrappeso di canidi e felini include infatti osteoartrite, diabete, pressione alta, problemi respiratori e patologie renali. ''L'obesità, nel caso di cani e gatti, non si riduce al semplice accumulo di grosse quantità di tessuto adiposo - spiega l'endocrinologo Mark Peterson - ma è associata anche a importanti cambiamenti di tipo metabolico e ormonale. Il diabete, ad esempio, è una complicazione abbastanza tipica''. Il vero killer sarebbero i bocconcini dati per ricompensa, definiti 'i sabotatori silenziosi del dimagrimento'. Il consiglio dei veterinari a riguardo è uno solo: niente biscottini ipercalorici, per far felici gli amici a quattro zampe meglio verdura fresca.


Secondo quanto riferito dai mass media a stelle e strisce, le malattie provocate dall’obesità possono accorciare la vita degli animali di due o tre anni. E le percentuali sono in continuo aumento. ''Ormai questo problema sta diventando una nuova normalità», ha detto il fondatore dell’associazione Ernie Ward. Tanto che il ventidue per cento delle persone che hanno un cane e il quindici percento di chi ha un gatto non si rendono conto di avere un animale sovrappeso''.

Oggi negli Stati Uniti ci sono 41 milioni di cani e 47 milioni di gatti obesi, e secondo gli esperti se si vuole risolvere il problema è necessario affidarsi ad una clinica specializzata, e soprattutto entrare nell’ottica che alimentazione sana ed esercizio fisico devono essere una priorità per tutti, anche per gli amici a quattro zampe. Gli studiosi ritengono peraltro l’obesità degli animali come una sentinella per l’obesità infantile. Infatti, stando alla loro visione il rischio è che mentre i ragazzini stanno tutto il giorno davanti alla tv, cani e gatti sono seduti vicino a loro e tutti mangiano troppi cibi ipercalorici. 

lunedì 22 ottobre 2012

Le proprietà anti-tumorali delle fave

Pure le fave si aggiungono alla lista dei cibi anti-tumorali. A inserirli ufficialmente in questo elenco è stato uno studio effettuato dalla Charles Sturt University (Wagga Wagga, Australia), apparso sul British Journal of Nutrition. Le belle novelle, però, non terminano qui, in quanto i composti fenolici presenti in questi legumi non inducono soltanto la morte delle cellule tumorali, ma esercitano anche dei benefici utili in caso di ipertensione e per mantenere un peso salutare. Gli studiosi australiani hanno trattato con i composti fenolici estratti dalle fave cinque cellule tumorali di tipo diverso: alla vescica, allo stomaco, al fegato, al colon e leucemiche (nello specifico, di leucemia promielocitica acuta). 24 ore dopo il trattamento è stata osservata una forte riduzione della moltiplicazione delle cellule dei primi quattro tipi di tumore. Questi composti dalle proprietà anti-ossidanti sono molto diffusi fra i vegetali, in cui sono responsabili del colore, delle funzioni metaboliche e dei meccanismi messi in atto dalle piante per difendersi da vari agenti esterni, fra cui anche gli insetti. Proprio perché gli insetti potrebbero danneggiare i semi, i loro rivestimenti e i baccelli sono spesso ricchi di composti fenolici. Oggi questo studio svela che questi meccanismi di difesa vegetale hanno un effetto protettivo anche nei confronti della salute dell’uomo. Per quanto concerne, invece, le cellule leucemiche, la sofisticata tecnologia della “citometria a flusso” ha consentito di stabilire che i composti fenolici delle fave inducono la morte cellulare programmata, un processo da cui le cellule del cancro riescono ad evadere per continuare a crescere incontrollatamente e formare, così, le masse tumorali. L’effetto è, però, limitato alle sole cellule cancerose e la crescita delle cellule di colon non tumorali non vengono in alcun modo danneggiate dall’estratto di fave. Altri esperimenti hanno messo in evidenza che questi composti fenolici agiscono sull’enzima ACE (angiotensin converting enzyme), uno dei bersagli dei farmaci contro l’ipertensione. Non solo, gli antiossidanti delle fave bloccano 2 enzimi digestivi (l’alfa-glucosidasi e la lipasi) e, quindi, potrebbero ridurre l’assorbimento dei grassi e degli zuccheri. Secondo il parere di Chris Blanchard, a capo della ricerca, ora le ricerche potrebbero continuare in vari modi: ''uno è produrre grandi quantità di questi estratti ed effettuare test di alimentazione per analizzare se possiamo utilizzare direttamente gli estratti come prodotto naturale per migliorare lo stato di salute. O potremmo scavare più in profondità e scoprire quali composti sono coinvolti in queste attività, sintetizzarli e farli approvare per l’utilizzo a scopo farmaceutico. Oppure potremmo condurre ulteriori esperimenti sull’uomo, introducendo le fave nella dieta per dimostrare esattamente cosa succede quando le consumiamo per un lungo periodo''. - fonte: http://www.benessereblog.it/post/23465/le-fave-proteggono-da-cancro-ipertensione-e-obesita