lunedì 29 ottobre 2012

Ritrovati in Provenza resti di un nuovo tipo di dinosauro

Scoperto in Francia un nuovo dinosauro da un team di paleontologi. Lo scheletro dell'Atsinganosaurus velauciensis è stato ritrovato presso gli scavi in atto a Velaux, vicino Aix-en-Provence, sita in Francia meridionale. Si tratta di un esemplare risalente a 75 milioni di anni fa. Gli scavi, stando a quanto comunicato, sono stati condotti in tre fasi, nel 2002, nel 2009 e nel 2012, in un clima di accurata riservatezza per evitare possibili saccheggi del sito.

Da questi resti è stato poi possibile ricostruire in modo parziale una nuova specie che è stata definita “Atsinganosaurus velauciensis” o, più confidenzialmente, dinosauro zingaro, per una certa affinità che le ossa mostrano con i “cugini” trovati in Romania e appartenenti alla stessa famiglia dei Titanosauri, di cui altre tre specie erano già state rinvenute in Europa.

I Titanosauri erano dinosauri sauropodi, erbivori di considerevoli dimensioni, vissuti nel Cretaceo. Come gruppo è stato costituito solo nel 1993, perché prima di allora, essendovi incluse solo le enormi zampe degli esemplari sudamericani, erano ritenuti un gruppo artificioso, costruito appositamente per inserirvi resti particolari di incerta assegnazione.


Diffusi soprattutto nelle parti meridionali dei grandi continenti, in particolare nel Sud America, sono stati ritrovati invece, sia pure rappresentati da resti scarsi, anche in Asia e in Europa.

Nel 1989 in Francia era stato ritrovato l’Ampelosaurus atacis, una specie della stessa famiglia, parente stretto e coetaneo dell’esemplare di Velaux, di analoghe dimensioni, anche se leggermente superiori, con i suoi diciotto metri di lunghezza.

Sembra che il cranio di tutti i Titanosauri fosse articolato al corpo da una giuntura particolare che ne rendeva il lungo collo molto flessibile ma estremamente fragile, il che poteva favorire la dispersione delle ossa craniche dopo la morte dell’animale, a conferma della constatazione fatta in precedenza.

Gli studiosi affermano che le piccole dimensioni potrebbero essere spiegate come frutto di nanismo insulare. Infatti, l’Europa del tardo Cretaceo era frammentata in piccole isole e l’isolamento, la penuria di cibo e l’assenza di grandi predatori potrebbero aver agevolato la sopravvivenza esclusiva degli esemplari di piccola taglia.

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