lunedì 29 ottobre 2012

Foto-ritocco: arriva FourMatch, il software che svela le immagini modificate

Per i patiti del foto-ritocco sarà dura farla franca da ora in poi. Per colpa di FourMatch, ovvero il software capace di svelare immediatamente se una foto è stata taroccata oppure no. La novità giunge dagli Usa, precisamente da una start-up creata da Hany Farid, docente di Scienza del Computer presso il Dartmouth College del New Hampshire, e Kevin Connor, vice presidente fino all'anno scorso del product management di Photoshop.  

Il programma, che funziona in accoppiata con Photoshop, è basato sul riconoscimento della firma digitale che ogni immagine reca con sé. Infatti, tutti i files digitali posseggono tracce, una vera e propria cronistoria interna. FourMatch consente di risalire con un semplice clic all'origine della fotografia, il software utilizzato per modificarla o salvarla e il dispositivo con cui è stata scattata l'immagine grazie ad un database contenente più di settantamila firme digitali di fotocamere, smartphone, software e servizi on-line come Facebook o Picasa. Nel momento in cui una firma non corrisponde a quella del dispositivo che ha catturato l'immagine, o al software mediante cui è passata, si accerta che è un fake. 

Il professore ha fondato una carriera e una reputazione come ricercatore di primo piano nel settore delle immagini digitali. Nel tempo è stato coinvolto in molti progetti basati proprio sulla rilevazione di foto modificate. Dalle foto di moda taroccate per rimuovere rughe e chili o aumentare il volume di labbra e seni, fino alla rilevazione automatica di pornografia infantile  per aiutare la polizia.


A prima vista, sembra che Fourandsix sia una società nata per mettere i bastoni tra le ruote ad uno dei più celebri programmi di fotoritocco. Ma Kevin Connor, co-fondatore della start-up ed ex di Adobe non la vede in questo modo. "Photoshop - spiega - , è "un grande strumento" - e solo che a volte viene usato impropriamente".

Un giorno FourMatch potrebbe essere usato anche all'interno dei social network e da un vasto pubblico di consumatori. L'idea è di creare una sorta di "filtro realtà" per le immagini in Rete: "Tra tutte queste foto che volano in giro su internet a quali si può credere?" , osserva Kevin Connor. La missione finale di Fourandsix è quella di raggiungere la "verità fotografica".

Per adesso l'ambito di mercato per FourMatch saranno le forze dell'ordine e le grandi società editoriali, in cui l'autenticità di una fotografia marca la differenza tra la verità e la bugia. Il dipartimento di sicurezza nazionale degli Stati Uniti e l'Associated Press sono stati tra i primi a testare il programma. FourMatch per il momento sarà destinato ai professionisti, al prezzo di 890 dollari, con una quota annuale per gli aggiornamenti al database delle firme digitali.

"Tra i prossimi obiettivi c'è il settore medico, per controllare l'autenticità delle immagini usate nel campo della ricerca - dice Connor. Anche l'e-commerce, in cui le immagini scattate dagli smartphone stanno iniziando ad essere utilizzate come metodo per le operazioni di pagamento mobile."

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