lunedì 29 ottobre 2012

Rilevata la proteina che causa il colesterolo alto

Un team di scienziati canadesi, facente parte dell'illustre McMaster University di Hamilton, ha scoperto la causa che scatena il colesterolo alto. L'equipe medica ha infatti rilevato che una proteina denominata 'resistina', secreta dai tessuti adiposi, provoca alti livelli di colesterolo 'cattivo' - quello delle lipoproteine a bassa densita' - aumentando il rischio di patologie cardiache. La ricerca presentata al Canadian Cardiovascular Congress dimostra che la resistina aumenta la produzione delle lipoproteine a bassa densita' nelle cellule del fegato umano. La resistina, ritiene lo studio, inoltre degrada i recettori delle lipoproteine a bassa densita' nel fegato. Come conseguenza, il fegato diventa meno capace di eliminare il colesterolo 'cattivo' dall'organismo. La resistina, infatti, accelera l'accumulo di colesterolo nelle arterie, amplificando il pericolo di insorgenza di malattie al cuore. La ricerca coordinata da Shirya Rashid dimostra anche che la resistina impatta negativamente sugli effetti benefici delle statine, il farmaco principale in commercio per la riduzione del colesterolo utilizzato nella prevenzione e nel trattamento dei disturbi cardiovascolari. L’effetto di abbassare i lipidi è maggiore se nelle proteine di soia sono presenti anche isoflavoni di soia ( genisteina, daidzina, gliciteina, biocanina). Sono indicate per la riduzione del colesterolo totale delle LDL, dei trigliceridi del rischio cardiovascolare. Il meccanismo di azione con cui le proteine di soia riducono i lipidi ematici non è conosciuto. Per il fatto che la soia contiene acido fitico e può quindi legare alcuni minerali come il calcio ed il magnesio,riducendone la disponibilità è meglio preferire integratori proteici che prevedano al massimo l’assunzione di 25-50 g al giorno. Le proteine di soia sono controindicate nei soggetti, ipersensibili a qualsiasi componente della soia. Con alcune attente modifiche al proprio stile di vita si può persino interrompere o invertire il restringimento delle arterie. Se quel che si è detto è molto importante per tutti quelli a rischio di malattie cardiache, lo è anche di più per chi ha avuto un attacco di cuore e/o è stato sottoposto a procedura d’urgenza per riattivare la  normalecircolazione del sangue, come angioplastica, chirurgia per bypass o della carotide. Seguendo alcuni consigli preventivi ci si può proteggere dalla restenosi, cioè un nuovo restringimento delle arterie. I ricercatori hanno anche scoperto che la resistina ha un impatto negativo sugli effetti delle statine, medicinali anti-colesterolo usati nel trattamento e nella prevenzione delle malattie cardiovascolari. I ricercatori notano che il 40% circa delle persone che prendono le statine non vedono abbassarsi i livelli di Ldl. «La maggiore implicazione dei nostri studi è che i livelli di resistina possono essere la causa dell’incapacità di questi farmaci di abbassare il colesterolo “cattivo”», spiega Rashid. Secondo la studiosa questa scoperta potrebbe aprire la strada a una nuova rivoluzionaria terapia, in grado di “bersagliare” e contrastare gli effetti della resistina, aumentando l’efficacia delle statine.

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