martedì 11 settembre 2012

Lo stimolo per comprare cibo biologico è l'alimentazione dei propri bambini

Diamo due dati: il 31% dei consumatori ritiene che il prezzo sia il principale criterio per scegliere un alimento, eppure una famiglia su tre continua a comprare prodotti biologici - in media più costosi di quelli convenzionali - almeno una volta alla settimana. Cosa li spinge? Probabilmente la convinzione che per i bambini sia meglio. Lo dimostrano i dati raccolti e analizzati da Nomisma, che verranno presentati al Sana, ossia il Salone internazionale del biologico e del naturale, previsto dall'8 all'11 settembre a Bologna. Come spiega Silvia Zucconi, di Nomisma: '' Nelle famiglie con bambini minori di dodici anni che comprano cibo biologico, il prezzo assume un ruolo decisamente secondario. Infatti, soltanto il 2 per cento lo considera un parametro di scelta fondamentale, mentre il 22 per cento ha addirittura aumentato la spesa per questi alimenti nell'ultimo anno ''. L'indagine è stata effettuata su un campione di più di ottocento famiglie e svela che nel corso del 2011 il 64 per cento dei genitori ha messo nel carrello almeno un prodotto biologico. Frutta e verdura fresche, innanzitutto; poi, in ordine, latte, yogurt e succhi di frutta. La presenza su mercato di un numero crescente di prodotti biologici per la prima infanzia anche nella grande distribuzione, sottolinea poi Silvia Zucconi '' è una ulteriore dimostrazione che l'arrivo di un figlio spesso spinge ad avvicinarsi a questo genere di alimentazione ''. Il prezzo a scaffale mediamente più alto non ha fermato i consumatori  bio, a dispetto della recessione e della perdita di potere d'acquisto. Lo studio ha coinvolto, come accennato prima, 810 responsabili d'acquisto delle famiglie. Sul mercato domestico la parte del leone la fanno i rivenditori specializzati, con quasi 900 milioni, ma cresce anche la quota della gdo che, soprattutto attraverso i prodotti a marca privata, ha quasi raggiunto i 550 milioni. Numeri, riferiti al  2011,  in netta crescita rispetto all'anno precedente. Il mercato resta di nicchia - assorbe l'1,3% dei consumi alimentari - ma non manifesta tuttavia segnali di arresto. Oltre il 45% dei consumatori 'bio' privilegia prodotti italiani. Il 32% della popolazione consuma cibi biologici almeno una volta alla settimana. Lo studio Nomisma conferma il buon stato di salute del comparto, che oggi conta in Italia oltre 48mila operatori, tra agricoltori (quasi 42mila), trasformatori e operatori e che, con le esportazioni, porta il totale delle vendite a superare i 3,1 miliardi.

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