mercoledì 19 settembre 2012

Il laser a femtosecondi per il trapianto di cornea

Ecco i vantaggi del laser a femtosecondi: migliore acuità visiva, velocità di cicatrizzazione, minore astigmatismo finale. Si tratta di un'innovazione nell'ambito dei trapianti di cornea, un intervento che viene eseguito nel nostro Paese ben 5mila volte all'anno. L'Italia è il primo Paese Europeo per la donazione di cornee con 7.246 donatori nel solo anno 2011, facendo registrare un +8 per cento nei confronti dei 6.742 dell'anno precedente. Frequenti anche i disturbi più comuni che portano all'intervento: il cheratocono, una irregolarità di curvatura corneale molto diffusa nei giovani o l'edema cronico con relativa opacizzazione della cornea, riscontrabile negli anziani che si sottopongono a operazioni di cataratta e leucomi, ovvero cicatrici della cornea. Questo strumento consta di un laser a infrarossi, il quale emette degli impulsi ultracorti di durata infinitesimale, nell'ambito dei femtosecondi. La “luce” viene localizzata nello spessore della cornea, sezionando solo il tessuto calcolato, facendo tagli con una forma e ad una profondità predeterminata. "L'uso di questo laser – dichiara Aldo Fronterrè, dottore in Chirurgia corneale a Milano e Pavia, e prima Primario di Chirurgia Oculistica alla Fondazione 'S. Maugeri'- consente il miglioramento della precisione e della sicurezza nelle operazioni con un ottimale adattamento tra donatore e ricevente. Questi requisiti permettono una cicatrizzazione migliore e più rapida, di conseguenza un ridotto astigmatismo e una ripresa visiva più veloce". Dal primo trapianto di cornea, eseguito più di cento anni fa da Eduard Zirm, molti miglioramenti sono stati introdotti nella tecnica chirurgica e nella terapia, tuttavia sono state utilizzate sempre delle lame impugnate dalla mano del chirurgo. Ciò comporta però possibili danni alle strutture intraoculari, tagli incompleti, obliqui, di forma non regolare e soprattutto non perfetta coincidenza della forma del taglio fra donatore e ricevente. Da annoverare tra i vantaggi dei femtosecondi anche la velocità nella “guarigione”: le suture sono asportate dopo sei mesi rispetto al periodo di un anno relativo alla tecnica tradizionale e nell'arco di poche settimane avviene la ripresa visiva. "Le tecniche del passato lasciavano spazio a possibili danni alle strutture intraoculari, tagli incompleti, obliqui, di forma non regolare e soprattutto non perfetta coincidenza della forma del taglio fra donatore e ricevente" e i rischi legati alle metodologie del passato, conclude lo specialista Fronterrè, a margine del congresso «Eucornea» di Milano: "possono compromettere la regolarità della giunzione fra donatore e ricevente causando un astigmatismo alto o irregolare che influenzerà l'esito visivo finale in modo negativo". Una tecnica come questa rappresenta dunque un notevole passo avanti per la ricerca, una speranza per tutti coloro che hanno bisogno del trapianto di cornea, nonché un potenziale risparmio economico per i pazienti e il Sistema Sanitario Nazionale.

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