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sabato 18 gennaio 2014

Colonnine per auto elettriche obbligatorie a New York

Un nuovo passo per diventare più eco-sostenibile. New York, una delle più grandi metropoli al mondo, comincia la sua battaglia contro l’emissione di CO2 agevolando l’utilizzo delle macchine elettriche. Infatti, il nuovo sindaco della Grande Mela, l'italo-americano democratico Bill de Blasio, ha predisposto una normativa che prevede l’installazione di 10.000 colonnine per il rifornimento delle automobili elettriche. La legge inoltre definisce che i parcheggi dovranno essere capaci di fornire almeno "3.1 Kilowatt di potenza elettrica" per garantire la ricarica rapida delle vetture. Il regolamento non si applicherà "alle aree di sosta a breve termine e ai parcheggi nelle abitazioni per famiglie a basso reddito".


Nel prossimo decennio, nelle aree di sosta della città le colonnine del rifornimento per le auto elettriche dovranno essere presenti perlomeno nel 20 per cento dei casi. Attualmente a New York sono presenti 200 stazioni di rifornimento disponibili per chi possiede autoveicoli alimentati a batteria. Nei prossimi anni questo numero dovrebbe aumentare di molto, con l’intento di ridurre la circolazione di veicoli a benzina o a diesel e la conseguente diminuzione dell’emissione di CO2,  uno delle principali sostanze responsabile dell’aumento dell’effetto serra. fonte: http://mondialibrasile.com/new-york-incentiva-luso-delle-auto-elettriche-14314

lunedì 6 gennaio 2014

Studio australiano lancia l'allarme: entro il 2100 temperatura più calda di 4 gradi

Il nostro pianeta potrebbe diventare torrido, con temperature medie che aumenteranno di quattro gradi entro l'anno 2100. A suonare il campanello d'allarme è una ricerca svolta presso l'università del New South Wales, in Australia. La causa sono le emissioni di anidride carbonica e la loro interazione con le nuvole della nostra atmosfera. Secondo lo studio australiano, le nubi, a causa dell'aumento dei livelli di CO2, non saranno più in grado di riflettere i raggi solari  e renderanno la Terra un luogo inospitale. Temperature più alte significano minore formazione di nubi. Minor numero di nubi significa meno luce del sole riflessa. La chiave di questa stima molto più alta del limite inferiore della forchetta può essere trovata in osservazioni sperimentali del ruolo del vapore acqueo nella formazione delle nuvole. Le osservazioni mostrano che quando il vapore acqueo entra nell’atmosfera attraverso l’evaporazione, esso può salire a 15 chilometri e formare nubi che producono forti piogge o salire solo di pochi chilometri prima di tornare in superficie senza formare nubi cariche di pioggia.


La conseguenza è che l’irradiazione solare sarà maggiore rispetto a quella odierna, e di conseguenza lo saranno anche le temperature sul suolo e negli oceani. I modelli climatici realizzati da Steven Sherwood e altri scienziati di un team dell'università del New South Wales, hanno evidenziato che il clima terrestre è molto più sensibile di quanto si credeva all'anidride carbonica. Le emissioni di CO2 vanno infatti a miscelarsi con i gas della troposfera, la fascia dell'atmosfera più vicina alla Terra. In quest'area si creano le nuvole che riflettono i raggi solari, mitigando il clima. Ma se le emissioni di anidride carbonica non saranno diminuite, queste nuvole diventeranno più rare e scomparirà lo schermo che ci protegge dal calore solare.


"L'aumento delle temperature sarà molto maggiore di quanto si era finora stimato - dice il professor Sherwood - la vita sarà ardua se non addirittura improbabile, soprattutto nella zona dei tropici". Ma il cambiamento climatico potrebbe interessare tutte le aree del pianeta. Il suo studio conferma che un aumento di 4 gradi della temperature terrestre provocherebbe lo scioglimento completo della calotta glaciale della Groenlandia. Anche vaste zone dell'Antartide si scongelerebbero, causando l'innalzamento del livello dei mari. Ma nel 2200 la Terra potrebbe trasformarsi in un vero e proprio forno. Infatti le temperature medie del nostro pianeta potrebbero aumentare di ben otto gradi, minacciando a quel punto la sopravvivenza della specie umana. I ricercatori hanno scoperto che tutti i modelli climatici attuali mostrano una bassa risposta della temperatura globale alla presenza di anidride carbonica, in quanto non prevedono la presenza di vapore che, pur liberandosi in atmosfera non va a formare la copertura nuvolosa caratteristica della pioggia. Invece, simulano quasi tutti il fenomeno della formazione di nubi. fonte: http://www.repubblica.it/ambiente/2014/01/04/news/sar_un_apocalisse_bollente_entro_il_2100_temperature_saliranno_di_4_gradi-75102569/?rss