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giovedì 30 gennaio 2014

Sui Google Glass ora sbarcano anche alcuni videogiochi

''Ok Glass, play a game'': con questo comando Google presenta sul blog un insieme di videogiochi formato 'mini' per i suoi occhiali-pc. Google Glass dunque per fare ricerche in Rete, comunicare, scattare foto, girare video e anche per giocare. Giochi che ad esempio consentono di utilizzare i movimenti della testa come quelli di una racchetta da tennis o per mantenere oggetti in equilibrio. Al momento solo 'inforcati' dagli 'Explorers', i Glass dovrebbero arrivare sul mercato entro il corso dell'anno 2014.

Posteshop

Da quando smartphone e tablet sono diventati popolari, quello dei giochi è sempre stato il mercato più interessante, che non smette mai di crescere. Secondo i dati, per farvi un esempio, i top 200 classificati tra i giochi presenti sul Google Play Store sono capaci di fatturare dodici milioni di dollari al giorno, una cifra che farebbe girare la testa a chiunque.


Naturalmente non bisogna aspettarsi grossi tecnicismi al loro interno. Fra quelli già pubblicati abbiamo Tennis, in cui gestiremo una racchetta stilizzata con il movimento della testa, sfruttando accelerometro e giroscopio degli smart glass di Mountain View; Balance in cui dovremo mantenere in equilibrio alcuni oggetti virtuali sulla nostra testa.

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Abbiamo anche Clay Shooter, in cui il giocatore parteciperà ad una sessione di tiro a piattello. Il gioco sfrutta non solo i sensori di movimento per prendere la mira, ma anche i comandi vocali: dettando la parola "Pull!" verrà lanciato in aria il piattello, e spareremo gridando "Bang".


Finora l'interesse sugli occhialini di Mountain View era arrivato dagli sviluppatori e gli appassionati di tecnologia. La volontà di Google è quella di coinvolgere, come per tutti i suoi prodotti, una fetta più ampia di pubblico tra cui quelli che vedono nei Glass la porta verso la nuova era dell'interazione digitale. Difficilmente vedremo dei capolavori del mondo dei videogame sugli occhialini, ma se vi capita di vedere qualcuno che salta o spara per strada con un paio di Google Glass allora non allarmatevi. fonte: http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/tecnologia/2014/01/30/Google-Glass-anche-mini-videogiochi_9989427.html

lunedì 3 settembre 2012

Un algoritmo di Google trova gli oggetti all'interno dei video

Google vuole che la Rete impari da sola a guardare cosa viene caricato nei milioni di video quotidianamente invadono il Web. In modo da individuare cosa c'è nelle immagini, anche se l'autore non l'ha specificato nel titolo, nella descrizione o nelle tag. Per l'utente, cosa cambia? Nulla dal punto di vista dell'interazione, semplicemente entro poco tempo, il motore di ricerca di Mountain View sarà in grado di cercare degli oggetti nei video e nelle foto. Il colosso ha depositato un brevetto per l'algoritmo 'Automatic large scale video object recognition' (riconoscimento automatico su larga scala di oggetti video).  I primi contenuti a passare sotto la 'lente' del nuovo software dovrebbero essere i filmati inseriti su You Tube, piattaforma broadcasting da qualche anno di proprietà di 'Big G'. Il sistema dovrebbe così aggiungere dei 'tag', ovvero etichette che segnalano ad esempio la presenza di un gatto, o di un particolare monumento, il che consentirebbe di effettuare ricerche non più solo sul titolo, ma anche sul corpo stesso del video. Inizialmente dovrebbero essere cinquantamila le parole-chiave caricate. Ma l'algoritmo ha già suscitato la preoccupazione delle associazioni di tutela della privacy. A preoccuparle, è soprattutto una possibile espansione: "Ancora una volta gli utilizzatori perderebbero il controllo di cosa succede con i loro dati",  ha dichiarato al '' Daily Mail '' Nick Pickles, direttore della ong Big Brother Watch. Continua Pickles: "Se ad esempio venisse aggiunta a un video l'informazione sul luogo dove è stato girato, magari tramite il riconoscimento di un monumento famoso, Google sarebbe in grado associare all'identità di chi l'ha caricato molte più informazioni, come dove è stato o se ha degli animali. Questo tipo di potere non dovrebbe essere permesso senza il consenso dell'utente".