sabato 3 novembre 2012

Contro i malanni di stagione c'è un aiuto che proviene dalla meditazione

Starnuto in arrivo? Meditate gente, meditate... La meditazione può davvero prevenire malanni di stagione come raffreddore e influenza. O meglio ridurne l'incidenza, durata e intensità, in percentuali che variano tra il 30 e il 60 per cento. E' quanto emerge da uno studio pubblicato sugli ''Annals of Family Medicine'', secondo il quale la meditazione '' mind-fulness '' - ovvero una pratica della consapevolezza basata sull'ascolto del respiro e del proprio corpo, e sull'attenzione al momento presente - servirebbe ad aumentare le difese dell'organismo nei confronti delle infezioni respiratorie acute, riducendole di durata e intensità.


La ricerca, realizzata presso l'Università del Winsconsin grazie a un finanziamento dei National Institutes of Health, ha coinvolto 150 ultracinquantenni, in maggioranza donne: un terzo del gruppo ha seguito quotidianamente per otto settimane la pratica meditativa, un altro terzo ha intrapreso un programma di esercizio fisico (ovvero praticare una moderata attività sportiva come andare in bicicletta e/o fare una camminata a piedi), mentre il gruppo rimanente è servito di controllo. Lo studio si è protratto per otto mesi, nel corso dei quali il gruppo di meditanti ha complessivamente registrato 27 giorni di malattia contro i 26 degli sportivi e i 70 del gruppo di controllo, ma soltanto sedici giorni di lavoro persi, contro i rispettivi 32 e 67 degli altri due gruppi. Cio' vuol dire che meditazione/consapevolezza e un po’ di esercizio fisico riducono del 50% la possibilità dei piccoli malanni stagionali. Sembrerebbe poca cosa, ma sta ad indicare, nel caso della meditazione, che il cervello è in grado di gestire le proprie emozioni ed agire sui meccanismi fisiologici. E non è poco. Si tratta indubbiamente di dati preliminari, tuttavia già significativi sul profilo statistico: ''Se questi risultati saranno confermati'', ha commentato il responsabile dello studio Bruce Barrett: '' La meditazione potrebbe risultare più efficace del vaccino anti-influenzale ''.


L’interesse per le pratiche meditative è andato crescendo negli ultimi decenni per diversi motivi. A partire dagli anni sessanta si è verificato un avvicinamento culturale fra Occidente ed Oriente, sempre più persone infatti si accostarono alle filosofie orientali e alle numerose tecniche prodotte da quella cultura. Il bisogno di interiorità come reazione ad una cultura considerata materialista e arida, spinse molte persone, giovani soprattutto, sulla via dell’Oriente, dove scoprirono un pensiero centrato sulla ricerca di unità e di sintesi, quando invece il pensiero occidentale, con la sua propensione analitica, proponeva di costruire il suo processo di conoscenza parcellizzando e segmentando la realtà, favorendo così una visione sempre più specialistica ma frammentata. 


Dall’incontro fra Occidente ed Oriente nacquero una nuova visione e nuove opportunità di ricerca che permettevano di unire il rigore metodologico occidentale alla sperimentazione di tecniche psicofisiche orientali. La scienza e la cultura contemporanea  si sono notevolmente arricchite da questo incontro, probabilmente non avremmo oggi la medicina psicosomatica e la medicina olistica, la psicologia umanistica e transpersonale, la naturopatia, l’ecologia, il movimento new age e la nuova spiritualità, che sono per molti versi conseguenza di questo incontro.

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