sabato 6 ottobre 2012

In Spagna nasce il pannello solare a concentrazione olografica

Un metodo per ottenere l'incremento dell'efficienza dei pannelli fotovoltaici a concentrazione? Un'azienda spagnola, l'Instituto Holografico Andaluz, ha deciso di provarci sfruttando gli ologrammi proiettati su una resina fotosensibile, un particolare sistema ottico, proprio come uno specchio o una lente, in grado di manipolare la luce e di funzionare da concentratore. E che può essere utilizzato con qualsiasi tipo di cella fotovoltaica. I vantaggi sarebbero diversi, eccoli in elenco: un aumento di efficienza; il poter fare a meno di sistemi di puntamento e rotazione dell'impianto per inseguire il sole; la realizzazione di moduli che hanno bisogno di meno celle e che pesano il 40 per cento in meno. E che quindi potrebbero essere anche del 30 per cento più economici rispetto a quelli convenzionali, oltre a prestarsi bene per essere integrati negli edifici. I pannelli olografici dovrebbero essere commercializzati tra circa un anno. Ma per 'aggredire' il mercato, l’Instituto dovrà dimostrare di avere creato finalmente una tecnologia matura, ad esempio limitando l’ingiallimento progressivo delle lenti che per questo motivo col tempo perdono di solito in efficacia. Il sistema di rifrazione fa sì che al variare della posizione solare l’angolo di impatto dei due laser sulla cella vari solo di un terzo. In pratica ponendo che il sole si sposti di 30° dall’angolazione precedente (per la normale rotazione solare apparente diurna), l’impatto sulla cella varierà in maniera veramente minima. In questo modo l’efficienza resta alta per gran parte del giorno, senza l’utilizzo di costosi sistemi di puntamento e rotazione dell’impianto. La Spagna è orientata da tempo verso questo sistema di produzione di energia. Ma quella olografica è una vera e propria novità. L’IHA infatti ha sfruttato le caratteristiche degli ologrammi per ottenere migliori risultati nel settore fotovoltaico. Essi infatti possono concentrarsi e selezionare luce a livello spettrale. L’olografia è una modalità di fotografia avanzata mediante la quale sono create immagini tridimensionali con un dispositivo ottico, ad esempio specchi o lenti. Per farlo l’IHA usa un particolare tipo di ologramma, situato in appositi concentratori, basato sul cosiddetto processo olografico Volume Holographic Gratings. Gli ologrammi VHG vengono costruiti mediante due raggi laser monocromatici e una resina fotosensibile. Questo metodo permette di creare reticoli multipli con un angolo di inclinazione elevata, dando luogo così ad una particolare combinazione angolare, spettrale e spaziale. Dal punto di vista energetico, ciò garantisce chiaramente un rendimento molto più elevato perché le griglie degli ologrammi vengono curvate durante la fase di sviluppo per aumentarne ulteriormente l’angolo di accettazione. Questi importanti vantaggi rappresentano delle novità di un certo rilievo proprio perché in questo momento la tendenza è quella di ottimizzare la resa del pannello cercando però di mantenere contenuti i costi per la realizzazione dello stesso. Si provano infatti ad utilizzare materiali semplici che però sappiano assicurare una resa ottimale e questo connubio non riesce sempre perfettamente mentre con la soluzione dei pannelli a concentrazione olografici si fa un'ottima efficienza e una spesa contenuta. Per avere le certificazioni necessarie che permettano di commercializzare questo tipo di pannello è necessario dimostrare il rapporto efficienza/prezzo. Per queste nuove tecnologie al momento gli incentivi sono davvero limitati e questo non consente di avere uno sviluppo ampio sul territorio tale da consentirne una migliore conoscenza. Non solo fotovoltaico: il sistema basato sugli ologrammi potrebbe utilizzato anche in altri ambiti. Per quanto riguarda l’efficienza energetica, ad esempio, gli ologrammi possono anche essere applicati alle finestre degli edifici, in modo tale da lasciar passare calore e luce d’inverno, e rifletterla durante l’estate.

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