lunedì 24 settembre 2012

L'agopuntura al posto del bisturi per i problemi di artrosi e di mobilità

Sostituire il bisturi con un ago, o meglio con gli aghi della medicina tradizionale cinese. Potrebbe essere questa la soluzione per risolvere i problemi di mobilità e i dolori provocati da osteoartrosi del ginocchio - ossia dalla progressiva degenerazione dell'articolazione - nel caso frequente in cui fisioterapia e farmaci anti-infiammatori non bastano più. Le protesi al ginocchio sono una procedura invasiva, onerosa e non sempre risolutiva, ma fino ad oggi erano l'esito quasi inevitabile di un disturbo frequente - è stato calcolato che ne soffre il 10 per cento della popolazione adulta - e difficimente trattabile. L'efficacia dell'agopuntura è stata valutata in due centi specializzati di Saint Albans, in Gran Bretagna, che hanno trattato novanta pazienti anziani con gravi problemi di mobilità. Con ottimi risultati: infatti, secondo i dati pubblicati sul '' British Medical Journal '', la maggior parte dei pazienti ha ottenuto miglioramenti significativi, e le richieste di intervento chirurgico sono crollate, con risparmi notevoli per il Servizio Sanitario. I pazienti sono stati trattati da infermiere appositamente formate e sotto la supervisione di un medico. ''E' un trattamento che può essere nel nostro Paese da qualunque medico esperto in agopuntura'', spiega Renato Crepaldi, specialista in medicina tradizionale cinese e agopuntura. Ma spesso per affrontare le patologie del ginocchio gli aghi non bastano, precisa Crepaldi: '' E' importante ricordare che nelle patologie del ginocchio (e non solo), l'intervento terapeutico non può prescindere da alimentazione corretta, per evitare il sovrappeso, e movimento: in particolare col Tai Ji Quan e il Qi gong, esercizi specifici da praticare quotidianamente per bilanciare correttamente il peso e mantenere elastici tendini e muscoli ''. L’agopuntura serve per far passare non solo il dolore acuto, ma anche la causa del dolore acuto, attraverso piu’ sedute di agopuntura, infatti, si riesce a migliorare di molto anche le cause della malattia. '' Abbiamo veramente voglia di cambiare. Abbiamo le risorse umane –conclude Crepaldi – le professionalità, le idee e i progetti per fare un passo in avanti, per entrare finalmente in Europa anche sul versante del pluralismo terapeutico e della libertà di cura dei cittadini ''.

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