giovedì 27 settembre 2012

Cervello umano: scoperta la 'centralina' che attiva l'arte oratoria e discorsiva

Cos'è che ci fa comporre un discorso eloquente? Riuscire ad essere chiari durante un discorso dipende dalla capacità di far interagire aspetti lessicali e frasali con aspetti più pragmatici e discorsivi. Arte oratoria e cervello. Applicando la Transcranic Magnetic Stimulation (TMS), una tecnica che permette di inibire temporaneamente il funzionamento di determinate porzioni della corteccia cerebrale, Andrea Marini, Giovanni Caldara e Cosimo Urgesi, ricercatori presso l'Universita' di Udine e dell'Ircss Medea, hanno scoperto la 'centralina' del cervello che ci rende 'Ciceroni'. Lo studio e' apparso sul 'Journal of Cognitive Neuroscience' del Massachusetts Institute of Technology (MIT). ''La capacita' di dare informazioni - dice Marini - e' il risultato di una complessa serie di elaborazioni cognitive''. La capacità umana di comunicare è il risultato di una complessa serie di elaborazioni cognitive. Riuscire ad essere chiari durante un discorso dipende dalla capacità di far interagire aspetti lessicali e frasali con aspetti più pragmatici e discorsivi. Per farsi comprendere non bastano le competenze linguistiche, ma occorre aver ben chiaro in mente quale sia il proprio compito narrativo e scegliere le parole giuste. Studiando il cervello mentre dei volontari descrivevano quattro storie presentate sotto forma di vignette, i ricercatori hanno individuato una precisa relazione tra il funzionamento di un'area del nostro cervello e la capacita' di selezionare parole pertinenti a un contesto. ''I test - continua Marini - sono stati eseguiti in tre condizioni diverse: nella prima abbiamo inibito con impulsi elettromagnetici una parte dell'emisfero sinistro, nella seconda e' stato inibito parte dell'emisfero destro, nella terza non sono state date inibizioni''. Risultato? Quando veniva mandato per alcuni minuti in tilt una parte dell'emisfero sinistro gli individui riducevano di molto la loro capacita' di descrivere le storie in modo chiaro e accurato a livello lessicale. ''Oltre a bloccarsi spesso nel racconto - evidenzia Marini - e a ripetere informazioni gia' date, veniva a mancare la capacita' di selezionare parole mirate al contesto''. Di qui l'individuazione della cosiddetta 'centralina' che regola la capacita' di parlare in modo corretto e conciso. ''Si tratta - conclude - di un dato innovativo che contribuira' a illuminare su cio' che ci rende efficaci ed eloquenti comunicatori''. Non solo, comprendendo meglio come e' organizzata la capacita' comunicativa si potranno pianificare nuove terapie riabilitative per i pazienti con disturbi neurologici da trauma cranico e/o ictus. Nella produzione di un messaggio non basta, infatti, possedere ben formate competenze linguistiche, ma occorre aver chiaro il filo narrativo tenendo presente quanto sull'argomento e' stato detto in precedenza. Da qui la nostra capacita' di scegliere le parole adeguate''.

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